La terapia antiretrovirale precoce migliora l’outcome nell’infezione perinatale da HIV


L’effetto della terapia antiretrovirale sulla progressione precoce dell’infezione perinatale da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ) non è ben definita.

Ricercatori della Stanford University hanno valutato la progressione precoce della malattia e la sopravvivenza in una coorte di popolazione con infezione perinatale da HIV in relazione all’anno di nascita e all’impiego della terapia antiretrovirale.

Lo studio retrospettivo ha interessato 205 bambini del Nord della California con infezione da HIV, nati tra il gennaio 1988 ed il dicembre 2001. Questi bambini sono stati osservati fino al loro terzo anno di età.

Dei 205 bambini, il 65% ( n = 134 ) ha ricevuto terapia antiretrovirale e/o profilassi per la polmonite da Pneumocystis jiroveci.

A 3 anni, il 40% dei bambini ( n = 81 ) è progredito a diagnosi di categoria C ed il 51% di essi ( n = 41 ) è deceduto.

I bambini non trattati hanno avuto una probabilità significativamente maggiore di progredire verso la diagnosi di categoria C ( 62% dei bambini non trattati versus 28% dei bambini trattati; p < 0.001).

Nessuno dei bambini che aveva ricevuto una tripla terapia antiretrovirale è progredito a categoria C.
Tuttavia, anche senza tripla terapia antiretrovirale, una precoce mono o duplice terapia antiretrovirale ( dall’età di 2 mesi versus 3-4 mesi ) è risultata correlata con un ritardo, o una riduzione, della progressione a categoria C ( p = 0.02 ).

Dei 33 bambini nati tra gennaio 1996 e dicembre 2001, solo il 21% ( n = 7 ) è progredito a categoria C ( p = 0.02 rispetto al periodo 1988-1995 ), di cui 6 non avevano ricevuto terapia.

Un più recente anno di nascita ed una più avanzata terapia sono stati associati ad un miglioramento della sopravvivenza.

Questa coorte di popolazione ha mostrato una diminuzione della progressione precoce dell’infezione da HIV ed un miglioramento della sopravvivenza all’età di 3 anni, associata ad una più avanzata terapia.

Sebbene questo studio abbia il limite dell’esiguità del campione esaminato, quanto emerso indica che un trattamento precoce, anche senza tripla terapia antiretrovirale, è associato ad un miglioramento dell’outcome.( Xagena2005 )

Berk DR et al, JAMA 2005; 293 : 2221-2231

Inf2005 Pedia2005


Indietro

Altri articoli

Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...


Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...



Le persone con infezione da virus HIV ( PWH ) hanno un rischio maggiore di malattie cardiovascolari. Precedenti dati trasversali...


Gli esiti neurologici nelle persone con infezione da virus HIV ( PWH ) in terapia antiretrovirale ( ART ) di...


Ci sono pochi dati per informare il passaggio da un inibitore della proteasi ( PI ) potenziato con Ritonavir a...


I pazienti con infezione da virus dell'immunodeficienza umana di tipo 1 multiresistente ( HIV-1 ) hanno opzioni di trattamento limitate....


I bambini con tubercolosi associata all'infezione da virus HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) hanno poche opzioni di terapia antiretrovirale...


I bambini piccoli che vivono con l'infezione da virus HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) hanno poche opzioni di trattamento....


La profilassi orale prima dell'esposizione è stata introdotta in più di 70 Paesi, di cui molti nell'Africa subsahariana, ma le...